ECCOLA LA SENTENZA UEFA: MILAN FUORI DALLE COPPE PER 2 ANNI: VIOLA IN EUROPA LEGUE !! Stampa
Scritto da Stefano Ballerini   
Mercoledì 27 Giugno 2018 15:27
Calcio: resa nota la sentenza Uefa: Le ultime "malefatte" di Mr Li costano carissime !!!
MILAN COLPEVOLE: 2 ANNI SENZA EUROPA: VIOLA AMMESSI ALL'EUROPA LEAGUE: SARANNO PRELIMINARI !
Atalanta ai Gironi, per i Viola saranno preliminari...
Sentenza Uefa: Milan, due anni di squalifica

Povero Milan..che figuraccia per Fassone & Soci.

Nyon- E' arrivata...è arrivata...è arrivata.......che botta...che squalifica...Milan fuori dalle Coppe ...saranno 2 anni senza Europa per i rossoneri !!!

E' questo l'atteso, e purtroppo molto duro, verdetto della Commissione Giudicante della Uefa, che non ha fatto sconti ai rossoneri infliggendo alla società di Yonghong Li la più pesante delle pene. Una botta tremenda, non ovviamente un fulmine a ciel sereno, che costringe il Milan a rivolgersi al Tas di Losanna per provare a salvare il suo futuro sportivo ribaltando la sentenza.

Quindi, oltre a non rispettare i parametri del FFP, non garantisce un pronto rientro negli stessi a causa della evidentemente non provata continuità aziendale (leggi Yonghong Li) e del debito contratto dalla società con Elliott.

Questo il comunicato Uefa: "La camera giudicante dell'Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB), presieduta da José Narciso da Cunha Rodrigues, ha preso una decisione sul caso AC Milan a seguito del rinvio del responsabile della camera di investigazione CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule).

Il club non potrà partecipare alla prossima competizione UEFA per club a cui è qualificata nelle prossime due (2) stagioni (una competizione sola nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione). Contro questa decisione è possibile presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, secondo l'Articolo 34(2) del regolamento procedurale che governa l'Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA, e secondo gli Articoli 62 e 63 degli Statuti UEFA. Le motivazioni della decisione verranno pubblicate su UEFA.com a tempo debito".

Ma cosa può accadere adesso a Losanna? Tutto è legato alla trattativa per la cessione del club e all'urgenza, a questo punto, che la proprietà cinese passi la mano entro pochi giorni. Innanzitutto per un motivo: il Tas non ammette la presentazioni di ulteriori prove difensive a meno che queste, assenti nel dibattimento con la Uefa, non dipendano da fattori terzi. In altre parole: l'unica possibilità che ha il Milan di cambiare le carte in tavola è dimostrare, nei fatti, che esiste una nuova proprietà in grado di assicurare la famosa continuità aziendale e di estinguere il debito con Elliott. In certo senso, se questo accadesse, il Tas potrebbe perfino decidere di rendere nulla la sentenza Uefa riportando i rossoneri in Europa o, almeno, di ridurre l'entità della pena.

Ma questo, è evidente, è un discorso prematuro. In giorni che sono caldissimi e in qualche modo storici per il Milan, resta l'umiliazione di una sentenza che condanna la società intera. Non è il punto più basso toccato dai rossoneri - non paragonabile ovviamente al fallimento Farina -, ma è senza ombra di dubbio uno dei momenti più bui della sua storia. Che si consideri troppo severa la sentenza Uefa oppure no. Ha davvero poca importanza. In tutto questo, e con la speranza del popolo milanista che si passi a una proprietà nuova e più solida - Commisso o i Ricketts o chissà chi - il pronunciamento del Tas avrà un impatto importante anche sul futuro strettamente sportivo del Milan.

Per capirci: come può comportarsi una squadra che, esclusa a priori dalle coppe, può giocare solamente per vincere il campionato o la Coppa Italia? L'alternativa è anonimato totale, con il quinto posto che varrebbe quanto il quindicesimo. E ancora: gli attuali giocatori accetteranno un paio d'anni di purgatorio o chiederanno la cessione? Tutte domande cui solo il Tas o un nuovo proprietario possono rispondere.